19 febbraio 2007

ESSERE O NON ESSERE...


vivi? Ieri sera ho recitato. Il ruolo mi impone di rimanere immobile in scena per 100 minuti, parlando solo in due scene. Per la prima volta nella mia carriera vivo lo spettacolo dall'interno, coinvolto dalla prima all'ultima parola dei miei compagni. Ieri sera, per la prima volta, ho sperimentato uno stato di assoluta trance. Ero talmente calato e coinvolto che al termine, per quasi cinque minuti, sono stato incapace di parlare e reagire normalmente. Ero ancora nel personaggio ed ho faticato non poco ad uscirne. Adesso sto per tornare in teatro a replicare per l'ultima volta questo testo. Vi confesso di sentirmi a posto, preparato e concentrato, ma di avere una strana sensazione di sdoppiamento. Spero che tutte queste emozioni arrivino al pubblico. Ecco perchè ho messo la foto di un Maestro. Quando l'ho visto recitare in teatro dava a me spettatore le sensazioni che adesso provo io come attore. Ho imparato qualcosa da un grande e lo voglio dire a tutti Voi, baccelloni miei, Voi che recitate, cantate, suonate, dipingete, scrivete.
Ci capiamo, vero? Quando trasmettiamo un'emozione, anche se non solo in teatro, ci sentiamo vivi. E non c'è niente di più bello al mondo. Grazie, Vita!

E grazie, Vittorio!

2 commenti:

Flavio Sasso ha detto...

Soltanto chi ha provato l'emozione del palco, sa di cosa stiamo parlando caro "zio".
Non si può esprimere con le parole, ...sarebbe come descrivere il primo bacio o la cioccolata.

Impossibile!

Paul ha detto...

Accipicchia. E così siamo a due. Due spettacoli persi intendo. Sono imperdonabile. Prima o poi mi dovrai passare i video, ma non sarà comunque la stessa cosa.
Va bin va là, dimmi quando sei alla fnac così passo a trovarti a colpo sicuro.
See you, Zio.
See you.